L’equipaggiamento

Con l’avvicinarsi della partenza arriva il momento in cui è necessario raccogliere tutta l’attrezzatura che verrà stipata sulle nostre biciclette per verificare eventuali mancanze. Oggi è quel momento e non è mai un momento confortante: vedere tutta insieme la merce che dovremo spostare con la forza delle nostre gambe, il più delle volte instilla dubbi e crepa leggermente i nostri bellunesi e temprati spiriti. Si inizia sempre col dire:

…portiamo solo due o tre cosette, lo stretto indispensabile…

Frase vera a metà, il più delle volte. Siamo sempre mossi dall’intento di minimizzare la mole di attrezzatura (e quindi peso) da portare con noi, selezionando effettivamente lo stretto indispensabile (forti di altre esperienze simili in passato). La realtà purtroppo è che lo stretto indispensabile mal si accosta alla dicitura “due o tre cosette”: se ci pensate, effettivamente, a prima vista si tende sempre a minimizzare queste cose. Ma provate a pensare cosa è davvero necessario per avere un elevato grado di autosufficienza in un’esperienza come questa. Ci sono le biciclette ovviamente, mezzo di trasporto e insieme vagone merci da carico. Ci vuole una tenda per dormire, affiancata a due sacchi a pelo ed un minimo spessore protettivo (materassino) per non stendersi sugli eventuali nudi e spigolosi sassi. Magari un cuscino gonfiabile per non svegliarsi col collo inchiodato. Benissimo! Beh, diciamo benino: oltre a questo servono le basilari attrezzature da campeggio: fornelletto a gas (con opportune ricariche), pentole, piatti, posate, bicchiere ecc.. Una lista che si allunga se aggiungiamo il vestiario di ricambio, quello per proteggersi dalla pioggia, i ricambi tecnici della bicicletta (camere d’aria, attrezzi per riparazioni, pompa), [...]

Tanto per darvi un’idea, ecco una foto con parte (ripetiamo parte) dell’equipaggiamento che da oggi in poi caricheremo nelle nostre due ruote.WP_000631 (2)Non c’è ovviamente tutto, alcune cose sono in corso di spedizione dal buon vecchio Amazon, altre sono ancora da procurare. Vi invito a notare la presenza immancabile del filo di ferro, che in passato si è rivelato fondamentale per salvare situazioni poco fortunate. Detto ciò, il prossimo passo sarà cominciare a studiare la disposizione dell’attrezzatura, ossia l’ordine con cui mettere nelle borse gli oggetti. Per fare un esempio: non vorremmo trovarci in aperta campagna presi di sprovvista da un temporale e dover rivoltare le borse per recuperare le mantelline… Oltre all’ordine di stoccaggio, ci sarà anche da tenere presente l’equilibrio dei pesi, se non si vuole avere la bici costantemente in piega stile gran premio di MotoGp, ma questa è un’altra storia! A risentirci alla prossima, restate con noi!